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lunedì 19 settembre 2011

ALESSIO PREMOLI - COMPOSITORE E CHITARRISTA JAZZ E ACUSTICO



Rieccomi a voi con una nuova segnalazione. Partiamo da un presupposto importante: per poter descrivere questo artista mi sono dovuto letteralmente fare in quattro! Il musicista di cui vi parlo oggi ha prodotto decine e decine di brani e oscilla con straordinaria naturalezza tra stili e generi diversi. Ottimo per gli ascoltatori, un gran casino per chi, come me deve trovare le parole giuste per introdurvelo. Iniziamo con gli elementi base.
Oggi vi parlo di Alessio Premoli, un compositore e chitarrista jazz e acustico di Milano. Con la prima email che mi ha inviato Alessio mi ha subito espresso un sentimento estremamente chiaro, legato alla difficoltà di proporre il proprio genere all'interno del grande pubblico. Questa enorme dimostrazione d'amore, nei confronti della propria arte, mi ha spinto immediatamente a gettarmi nell'ascolto delle sue opere principali. A questo punto la vostra principale necessità sarà quella di capire di quale stile stiamo parlando, magari con l'utilizzo della classica etichetta di genere.
Ci posso provare, ma continuo a pensare che il modo migliore per farvi un'idea sia quello di gettarvi nell'ascolto istintivo.
Parliamo dei due release ufficiali: "Breathe" e "Duemilanove", che trovate nel link che vi propongo qui sotto.
Il primo disco lo collegherei al post rock, con sonorità in stile Mogwai, ma ricco di delicatezza. Un' opera istintiva, fatta di brani brevi e con sonorità intime e riflessive (uso le parole con cui Alessio ha voluto descrivere questi brani). Sicuramente piacevole ed orecchiabile, a mio parere con qualche influenza prog (anche se molto velata) e con una maniacale ricerca di sonorità innovative. Questo è Breathe ed è stato, onestamente, sorprendente.
Il secondo album è Duemilanove e ci troviamo davanti a qualcosa di diverso ed estremamente coraggioso. Alessio ha usato le etichette di "jazz oriented" e di "sonorità lounge e fusion", ma credo non sia sufficiente per descrivere la complessità dell'opera. Ho sentito le influenze di Pat Metheny, ma anche una ricerca della struttura generale del brano più tipiche nell'hambient e nel groove (anche se ovvimente parliamo di uno stile completamente diverso). I ritmi in alcuni momenti incalzano drasticamente, abbandonando il lato morbido del jazz e ritornando ad un'adorabile vicinanza con il postrock.

Sono giorni che saltello qui e lì tra le opere di Alessio Premoli e ne resto sempre più affascinato. Consiglio questo artista a tutti, anche agli amanti di generi più "duri" e vi voglio suggerire anche le modalità di ascolto: mettetevi sul letto o sul divano, non mettete a fuoco nulla, guardate nel vuoto e lasciatevi trasportare dai pensieri. Sono sicuro che alla fine sarete grati alle opere di Alessio Premoli e non riuscirete più a farne a meno. Ecco il link dove trovare tutto il materiale, buon ascolto a tutti.

 http://alessiopremoli.bandcamp.com/

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